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nuove idee per la vecchia stazione, il boulevard, prato fiera...
26 novembre 2021 - Riqualificazione Edilizia nuove idee per la vecchia stazione, il boulevard, prato fiera... Un primo incontro con la cittadinanza sulla spina ferroviaria e la riqualificazione della vecchia stazione collegata a Prato Fiera attraverso un boulevard caratterizzato da spazi verdi e aree di sosta e intrattenimento. In sintesi: noi prevediamo di restituire alla vecchia stazione il suo ruolo storico, trasformando quella nuova in area per eventi. Prevediamo sul sopra ferrovia un boulevard ciclo-pedonale che congiunga il Prato Fiera con Piazza Falcone ed un bosco urbano attrezzato e una pista ciclabile che colleghi il centro con via Colombo, via Venaria. Per quanto riguarda il vecchio Baulino, siamo decisamente contrari al suo recupero come municipio perché, a causa delle scelte errate delle Amministrazioni precedenti, siamo ridotti ad avere solo una cinquantina di dipendenti (meno della metà di Ciriè) e il Baulino sarebbe sovradimensionato. Per il Municipio sarà più intelligente razionalizzare e migliorare le sedi già esistenti, anche abbattendo le barriere architettoniche. Per il vecchio Baulino abbiamo altre idee, sulle quali stiamo ragionando, anche alla luce delle opportunità che offrirà il PNRR: ostello per la gioventù, centro per i bambini ed i giovani (0-18) con biblioteca, ludoteca, spazi per la musica, arte, psicomotricità, corsi di lingua. In collaborazione col CIS, un centro diurno finalizzato ad accogliere persone anziane e disabili con i propri familiari con intrattenimenti e percorsi educativi mirati ad offrire un po' di serenità. Il suo bel giardino potrebbe ospitare molte iniziative culturali.
Secondo incontro sui temi urbanistici riguardanti il futuro di Caselle.
15 dicembre 2021 - Edilizia Sostenibile riduzione del consumo suolo, urbanistica, le Case CIT. 15 dicembre 2021 - Secondo incontro sui temi urbanistici riguardanti il futuro di Caselle. Proposte e idee sul come riqualificare, migliorandone la vivibilità, la zona ovest di Caselle oltre ferrovia (via Venaria, via Colombo, area verde ex Kelemata), sulle aree adiacenti a via Mussa e sulle Case CIT perché siamo contrari al loro abbattimento che creerebbe gravi disagi a chi le abita e a tutto il quartiere circostante. Condividiamo che quella parte di Caselle sia effettivamente divenuta un quartiere dormitorio, per altro su un impianto urbanistico del tutto inadeguato. Dobbiamo tener conto che la programmazione urbanistica vigente prevede la costruzione di ulteriori diversi metri cubi di case senza dettare regole chiare e rigide. Questo diritto che i proprietari dei terreni hanno acquisito, nessuna amministrazione nuova lo potrà cancellare e quindi in assenza di una presa di posizione politica ci potremo aspettare, nel prossimo futuro, una nuova selva di case, capaci solo di amplificare i problemi esistenti. Noi abbiamo pensato di governare criticamente questo sviluppo, cercando di ridurre il consumo di suolo permettendo altezza maggiori, ed obbligando chi costruirà a fornire servizi di quartiere (parcheggi, negozi di vicinato, parchi, luoghi per il gioco e anche per gli amici a quattro zampe) in grado di soddisfare le esigenze di chi già oggi abita quel quartiere. In pratica, dovremo ragionare sulla qualità ambientale e sulla città policentrica che dovrà avere come punto focale l’Agorà, luogo di incontro e socializzazione.
Secondo incontro sui temi urbanistici riguardanti il futuro di Caselle.
la lotta alla mafia spiegata ai ragazzi.
28 dicembre 2021 - Luciano Violante - "colpire per primi" la lotta alla mafia spiegata ai ragazzi. In collaborazione con il mensile “Cose Nostre” e le sezioni A.N.P.I. di Caselle e Mappano-Leini, presentato dalla vicepresidente dell’associazione “Progetto Caselle 2027” Marielisa Rinolfi il direttore di Cose Nostre Elis Calegari intervista l’ex presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante dove, prendendo spunto dal suo libro “Colpire per primi – La lotta alla mafia spiegata ai ragazzi”, racconta le sue esperienze come magistrato prima e presidente della commissione antimafia poi, nella sua azione di contrasto al terrorismo prima e alla mafia poi. Nomi, fatti, episodi snocciolati via via quasi a raccogliere istanti di vita vissuta che affiorano man mano che la storia si dipana e i ricordi non sono solo per i fatti e i nomi che tutti noi conosciamo, il maxi-processo di Palermo, i Falcone, i Borsellino, il Generale Dalla Chiesa… i ricordi sono anche per gli (ai più) sconosciuti componenti delle varie scorte impegnate in un “mestiere” difficile dove giocoforza la doverosa professionalità sconfinava “oltre” in una “dedizione” fatta di rapporti personali che si erano andati via via a crearsi. Violante ci spiega come la mafia sa infiltrarsi nel tessuto produttivo della società, nella nostra vita di tutti i giorni senza mostrare la sua faccia feroce di violenza ricordando anche l’esperienza occorsa all’imprenditore di Caselle Mauro Esposito nel suo opporsi alla n’drangheta. È l’indifferenza e il voltare le spalle quello sul quale vive e prospera la mafia, un peso che la nazione si trascina da tempo immemore e che rischia di diventare un qualcosa di naturale e insito nella nostra società, istituzioni e forze politiche comprese troppe volte presenti solo con la retorica della commemorazione non seguita dalla concretezza nel condurre fino in fondo quella che è una guerra contro questa realtà malavitosa che drena risorse importanti alla nazione. Oltre a Elis Caligaris di “Cose nostre” e ai testimoni di giustizia Pino Masciari e Mauro Esposito, ad intervistare Luciano Violante con la sua consueta verve era Davide Mattiello, già deputato e membro della commissione Giustizia e Antimafia, relatore della modifica all’articolo 416-ter del codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso e del sistema di protezione dei testimoni di giustizia. Fa altresì parte del “comitato dei nove” per la legge sul caporalato. Colpire per primi quindi... Come? Non voltando le spalle e rifuggendo per quieto vivere da atteggiamenti di acquiescenza, dando valore a chi si spende con coraggio nell’azione di denuncia e contrasto ricordando ad esempio un Don Ciotti e l’associazione Libera, non isolando i testimoni di giustizia, impegnandosi in prima persona nella realtà sociale in cui si vive, presupposto per la creazione di una classe dirigente e politica più onesta e votata allo spirito di un troppo dimenticato “mettersi a servizio”.
"Carmela De Marco contro il clan Spada".
7 marzo 1922 - Carmela de Marco racconta la sua lotta contro il clan Spada. In prossimità dell'Otto Marzo Festa della Donna l'associazione Progetto Caselle 2027 ha colto l'occasione per invitare Carmela De Marco a parlare della sua storia che la vede da anni contrapposta alla criminalità organizzata facente capo al Clan Spada, organizzazione malavitosa che opera prevalentemente ad Ostia recentemente oggetto di attenzione da parte della giustizia e degli organi di informazione. L'incontro, seguito con attenzione da una folta presenza, è stato introdotto da Marielisa Rinolfi e moderato da Silvia Martinetto con uno solidale "scambio di esperienze" del Casellese Mauro Esposito, a sua volta vittima della "ndrangheta" locale ramificata oramai da decenni nell'hinterland del Torinese. Chi è Carmela de Marco ? Nata ad Altomonte (Cosenza), è una coraggiosa imprenditrice a Ostia nel settore della ristorazione che dal 2016 subisce ripetuti tentativi di estorsione da parte del clan Spada al quale risponde con puntuali e ripetute denunce presso Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza. Le intimidazioni, i furti e i danneggiamenti non si sono purtroppo mai fermati con dei grossi inevitabili contraccolpi sulla propria vita personale e familiare... e purtroppo con un'amara constatazione su una certa impotenza delle Istituzioni e sul come ci si possa sentire abbandonati a se stessi... un attimo di scoramento forse nel vedere a fronte di dedizione e vicinanza da parte delle forze dell'ordine anche fenomeni di collusione con la malavita... ma io non ho paura !!! che altro dire? è una donna "tosta"!Carmela De Marco e la sua lotta contro il clan Spada